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A che punto è lo shopping agenziale?
Sin dall’ascesa in popolarità di Chat GPT ad inizio 2023, il principale trend di investimento nel mondo del tech ha riguardato le tecnologie di intelligenza artificiale (indicato con l’acronimo AI, dall’inglese Artificial Intelligence). A livello mediatico, si è sentito spesso parlare di AI generativa e più recentemente anche di AI agenziale. Se la prima simula una conversazione con un utente e può generare spiegazioni, esempi, codice, immagini o video in risposta alle sue richieste, un sistema agentico è capace di operare in autonomia per raggiungere un obiettivo (ad esempio, guidare una macchina seguendo le regole del codice stradale). In particolare, nel contesto dell’ecommerce, gli ultimi mesi hanno visto più e più aziende annunciare i propri strumenti di shopping agenziale. L’obiettivo a cui si punta è essere le prime a sviluppare e commercializzare un assistente di acquisto virtuale.

Mese di annuncio dei principali strumenti di shopping agenziale, selezionati da ecommercia.net.
La prima azienda ad implementare questo tipo di funzionalità è stata Perplexity, un motore di ricerca basato su AI, che ha lanciato “Buy with Pro” negli Stati Uniti lo scorso Novembre. “Pro” si riferisce al programma di sottoscrizione dell’azienda, lo strumento infatti è disponibile solo per gli utenti a pagamento. La funzionalità promette agli acquirenti online di evitare di dover “scorrere tra innumerevoli recensioni di prodotto”. Grazie a collaborazioni con Shopify, PayPal ed altri, sulla base delle preferenze dell’utente (prezzo, tempi di spedizione, colore, taglia, materiali…), Perplexity può interrogare il catalogo prodotti di diversi siti, selezionare gli articoli rilevanti e presentare una selezione con una breve descrizione per ciascuno di essi. Trovato l’oggetto desiderato, l’acquirente può poi seguire il link al sito del venditore o in alcuni casi, comprarlo direttamente da una schermata di checkout interna all’applicazione. Per il momento, Perplexity non include prodotti sponsorizzati tra i suoi suggerimenti e il 100% dei ricavi di vendita va ai venditori.
Dopo Perplexity, sono seguiti molti altri nomi noti del settore. Microsoft, Open AI e Google hanno tutti annunciato applicazioni simili a Buy With Pro, rispettivamente chiamate Copilot Shopping, Chat GPT Shopping e Shop with AI. Amazon ha lanciato un programma, Buy for Me, che può suggerire agli acquirenti acquisti su siti di altri retailer e potenzialmente anche completare la compravendita senza lasciare la sua app o sito. Anche i network di pagamento Mastercard e VISA hanno lanciato i loro strumenti agenziali; in questo caso il focus è soprattutto sulla messa in sicurezza del processo di pagamento, piuttosto che sulla ricerca dei prodotti. Nel frattempo, PayPal e Stripe si stanno attrezzando con API capaci di supportare strumenti di shopping agentico.
Lo shopping agenziale è agli inizi, tutte le applicazioni menzionate sono ancora ampiamente in fase di test. Al momento, esistono ancora tanti punti di domanda. I consumatori si fideranno dei risultati suggeriti da questi software? Si sentiranno abbastanza sicuri da lasciarli fare acquisti per loro? Fino a che punto le abitudini di shopping cambieranno davvero? Se è bene mantenere un certo livello di scetticismo è anche vero che queste domande erano le stesse che si erano poste agli albori dell’ecommerce. Di sicuro, l’affermazione sul mercato di assistenti di acquisto artificiali, se dovesse avvenire, ha la possibilità di ridisegnare gli equilibri tanto nel mondo del commercio elettronico che in quello della ricerca online.