Nella scelta di un nuovo prodotto elettronico, considerazioni legate al risparmio e all’impatto ambientale portano sempre più persone a valutare l’acquisto di un articolo rigenerato. Per gli smartphone, ad esempio, Il “Barometro del Recommerce 2025” del Recommerce Group in collaborazione con Kantar, mostra come il 55% dei consumatori europei si senta pronto all’acquisto di un telefono ricondizionato, in crescita del 3% sul 2024. Per gli italiani in particolare, questa percentuale è salita addirittura di nove punti nell’ultimo anno, arrivando al 59%.
Il mercato del ricondizionato (o rigenerato, i due termini sono sinonimi in questo contesto) è considerato parte dell’economia circolare, cioè quel sistema economico che punta a ridurre gli sprechi estendendo il ciclo di vita dei prodotti e che comprende anche l’usato. A differenza di quest’ultimo però il rigenerato offre più garanzie. In Italia non esiste una definizione legale di “ricondizionato”, ma il termine viene comunemente utilizzato per indicare prodotti che sono reimmessi sul mercato dopo essere stati igienizzati, formattati e, se dovesse servire, riparati da un professionista che ne testa e garantisce il funzionamento. Questa categoria può includere articoli usati, ma anche resi mai utilizzati, con confezione aperta o danneggiata, che non possono quindi essere rivenduti come nuovi.
Tra le aziende che hanno fatto del ricondizionato la propria missione spiccano due nomi: la francese Back Market e l’austriaca Refurbed. La loro crescita negli ultimi anni riflette l’espansione dell’intero settore. Entrambe adottano un modello di business basato sul marketplace: non vendono direttamente i prodotti, ma mettono a disposizione una piattaforma che collega venditori terzi e acquirenti. Secondo i dati di ECDB, citati da ecommercegermany.com, Back Market, che è stata fondata tre anni prima della concorrente nel 2014, genera circa 3 volte il GMV di Refurbed. Quest’ultima però ha registrato una crescita maggiore negli ultimi anni ed è il leader di mercato nei paesi in lingua tedesca. Tutti i rivenditori attivi su Back Market e Refurbed devono superare un processo di selezione e garantire standard qualitativi elevati. Un modello simile è seguito anche dalle sezioni dedicate al ricondizionato di Amazon, Renewed, e Ebay Certified Refurbished, oltre che dall’italiana Ricondizionato.it.

Fonte: Dati ECDB riportati da ecommercegermany.com
Questa attenzione alla qualità e alla trasparenza è uno dei pilastri su cui si basa il successo di queste piattaforme. Come riportato da The Drum, in conversazione con la general manager di Back Market negli Stati Uniti, circa il 50% degli acquirenti sul sito comprano ricondizionato per la prima volta; “se tradiamo le loro aspettative, non ci proveranno più”. Non a caso, Refurbed dedica ampio spazio alla descrizione del processo di ricondizionamento già in homepage, mentre la prima FAQ messa in evidenza da Back Market è: “Come faccio a sapere se il mio prodotto funzionerà?”. Ogni prodotto venduto su entrambe le marketplace è poi coperto da una garanzia di un anno, entro la quale il cliente ha diritto alla sostituzione o riparazione dell’articolo per ogni difetto insorto non causato dall’utente stesso. Nel caso in cui queste opzioni non fossero percorribili, il consumatore può ottenere un rimborso completo.
Le prospettive future per il settore sono di crescita ulteriore. Uno studio di McKinsey dello scorso anno cita come “l’economia circolare europea dell’elettronica di consumo, un mercato da 65 a 90 miliardi di euro, sarà portata avanti soprattutto dai prodotti ricondizionati”. Con l'aumento della domanda per prodotti ricondizionati, la sfida, per le piattaforme, sarà continuare a garantire qualità, trasparenza e soprattutto convenienza rispetto al nuovo.