JD.com, tra i principali colossi dell’e-commerce cinese insieme ad Alibaba e Pinduoduo (la società madre di Temu), ha presentato un’offerta di acquisto per Ceconomy, il gruppo che controlla le catene MediaMarkt (in Italia MediaWorld) e Saturn. In caso di approvazione, JD offrirà 4.60 euro per azione, valutando l’intera compagnia circa 2.2 miliardi di euro. Se portata a termine, l’operazione rientrerebbe tra le più rilevanti cessioni di un marchio europeo ad un gruppo cinese, oltre a rappresentare la più grande acquisizione di questo tipo mai realizzata nel settore retail. Si tratterebbe anche di una delle più visibili agli occhi dei consumatori. L’ingresso nella compagnia tedesca garantirebbe infatti a JD un ruolo di primo piano nel mercato europeo dell’elettronica di consumo, sia online che nella distribuzione fisica: i brand di Ceconomy contano complessivamente oltre 1.000 punti vendita in Europa, con una forte presenza in mercati chiave come Germania e Italia.
Finora la presenza di JD in Europa è stata segnata da diverse difficoltà. A differenza dei suoi principali concorrenti cinesi, l’azienda non ha ancora ottenuto successi dirompenti come AliExpress o Temu. Il primo tentativo di espansione europea risale a Joybuy nel Regno Unito, una piattaforma B2C chiusa nel 2021 dopo risultati deludenti. L’anno successivo JD ha lanciato nei Paesi Bassi Ochama, il cui nome unisce “omnichannel” e “amazing”: un retailer che combinava l’acquisto online con il ritiro in punti vendita dedicati. Dopo aver esteso il servizio in altri mercati europei, dal 14 agosto il sito di Ochama reindirizza a Joybuy, rilanciato in Inghilterra lo scorso aprile con un nuovo modello retail e destinato ad espandersi in Europa e diventare l’unico marchio di riferimento, riunendo le due esperienze.

Fonte: ecommercia.net. JD è attiva in Europa anche con la sua divisione per servizi di supply chain e logistica, JD Logistics, dal 2021.
Nell’annunciare l’offerta, JD ha dichiarato che “Ceconomy rimarrà un’azienda indipendente in Europa, con una piattaforma tecnologica locale e senza cambiamenti previsti per la forza lavoro”. Questo impegno però sarebbe vincolante solo per i tre anni successivi all’acquisizione. È quindi plausibile che, col tempo, JD punti a integrare le attività dei suoi retailer europei, Joybuy e MediaMarkt/Saturn, sotto un unico controllo, soprattutto considerando il sovrapporsi dei loro settori merceologici. Se infatti Joybuy spinge molto anche su segmenti come bellezza e alimentari, tra le cinque categorie evidenziate sulla sua homepage spiccano elettronica ed elettrodomestici, le stesse in cui Ceconomy è leader di mercato. In questa prospettiva, l’acquisizione della holding tedesca sembra soprattutto uno strumento per assicurare la diffusione della sua offerta retail in Europa, qualunque sia il brand che verrà adottato.
Il vecchio continente si rivela terreno florido per i giganti dell’ecommerce cinesi, in particolare dopo che negli Stati Uniti sono state introdotte misure più restrittive nei confronti delle importazioni, come l’abolizione del de minimis per i prodotti provenienti da Cina e Hong Kong lo scorso maggio. Temu è diventata in poco tempo una delle piattaforme più popolari per il B2C, con una strategia mirata ai prezzi bassi, così come Shein che combina retail e marketplace nel settore del fashion. TikTok è leader nel live e social commerce. Alibaba nell’ecommerce B2B. Ora JD è in procinto di acquisire uno dei principali retailer di elettronica di consumo in Europa. In un contesto dove i commercianti europei lamentano da anni i vantaggi competitivi di quelli cinesi, c'è da chiedersi se qualche paese deciderà di porre ostacoli all’acquisizione. Da parte sua, l’Italia ha comunicato che valuterà la possibilità di usare il golden power, la procedura tramite cui il governo può condizionare o impedire alcune operazioni finanziarie.