Il 2 Settembre è diventata operativa kaufland.it, la versione italiana della marketplace online del gruppo Schwarz, la stessa holding tedesca che controlla anche Lidl. Si tratta di una marketplace generalista: nella comunicazione del lancio, si legge che il catalogo include già 5 milioni di prodotti in categorie quali elettronica, giardinaggio, articoli per la casa, infanzia, sport e abbigliamento. A differenza di quanto accade in Germania, non sarà possibile per i consumatori italiani comprare prodotti venduti dalla stessa Kaufland, ma solo da terze parti, seguendo un modello che il gruppo tedesco ha già adottato in Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria e Francia. Al momento, sono 13 mila i venditori già attivi sulle sue sette marketplace, di cui 3 mila hanno offerte attive in Italia.

Kaufland si presenta come l’antidoto ai giganti globali dell’ecommerce per il vecchio continente, “dall’Europa, per l’Europa”. In particolare però, il tipo di prodotti e la fascia di prezzo in cui si pone la inseriscono in competizione diretta con Amazon. Proprio da questa, Kaufland riprende una caratteristica molto specifica: l’uso del cosiddetto “buy box”. A differenza di molte altre marketplace (Ebay, Temu, Zalando…), le offerte di più venditori per lo stesso prodotto sono raccolte in un’unica pagina di dettaglio; solo una di queste però è messa in evidenza ed è quella che viene selezionata quando un utente clicca su “aggiungi al carrello”. I consumatori che volessero accedere ad altre proposte possono farlo tramite il link “offerte di altri venditori”. Come Amazon, Kaufland non condivide l’algoritmo tramite cui viene determinato il buy box, ma i principali fattori che lo influenzano sono prezzo complessivo, velocità della spedizione e la performance passata del venditore. Analogamente al suo rivale americano poi, Kaufland predispone di strumenti per consentire ai venditori di espandere le offerte internazionalmente. A differenza di Amazon invece, non offrirà un servizio di logistica e spedizione.

Non è chiaro quanto il suo puntare sull’essere europea possa servire a Kaufland per attirare consumatori. In un post sul subreddit ItaliaPersonalFinance, le reazioni degli utenti all’annuncio del lancio sono generalmente positive. Tra i commenti più popolari ci sono proprio quelli che sottolineano come sia benvenuta un’alternativa di acquisto non statunitense, in un momento dove in Europa starebbe crescendo un certo antiamericanismo nei consumi. Eppure, se i consumatori italiani volessero veramente boicottare Amazon questa non rimarrebbe l’indiscussa leader di mercato, o quantomeno ci si aspetterebbe un calo dei visitatori negli ultimi mesi, cosa che secondo i dati di Semrush non sta succedendo.

Un simile discorso vale anche per il paese natale di Kaufland. Sempre secondo Semrush, a luglio amazon.de ha attirato 19 volte tanti visitatori quanti il sito del retailer tedesco. È vero che Kaufland ha lanciato la sua marketplace solo nel 2021, ossia 23 anni dopo l’espansione di Amazon in Germania, ma esperienze come Temu e Vinted dimostrano che, quando una proposizione è ben differenziata e offre dei chiari vantaggi rispetto alla concorrenza, può guadagnare velocemente rilevanza e visibilità arrivando a insediare gli attori consolidati.

Al momento, al di là del suo essere europea, a Kaufland sembra mancare questo elemento distintivo. Di sicuro però, può già costituire un’alternativa credibile per comparare prezzi e offerte con Amazon e altri siti di ecommerce. Un primo test delle sue capacità sarà durante il prossimo Black Friday. Come nuova entrante, Kaufland potrebbe pensare di investire per sostenere le offerte dei suoi venditori, puntando ad attirare clienti con sconti eclatanti. Ben venga la concorrenza europea, ma la convenienza negli acquisti ha tradizionalmente fatto la differenza nell'ecommerce ed è probabile che rimarrà così anche in futuro.

Keep Reading

No posts found