Una serie di nuovi strumenti pubblicitari annunciati da Pinterest ha attirato l’attenzione su una ricerca dello scorso aprile: in essa, Adobe ha sondaggiato 800 consumatori rivelando che il 36% usa Pinterest come motore di ricerca, una percentuale che arriva al 47% per i GenZ. Tra quest’ultimi poi, il 39% afferma di iniziare le sue ricerche sull’app prima ancora di provare Google. Questi dati, uniti ai 578 milioni di utenti mensili riportati negli ultimi trimestrali dell’azienda, sottendono l’affermazione di Pinterest che “la ricerca visuale è il futuro”.
Pinterest è nata nel 2010 (dopo una prima fase nel 2009 con il nome di Tote) come un social media dedicato alla creazione e condivisione di collezioni di immagini, le cosiddette “pinboards”, che vengono categorizzate per interesse o tema. I suoi utenti usano le pinboards per salvare idee e trovare ispirazione per vari propositi, dalla pianificazione di una festa in maschera a decidere un ristorante per il weekend. Inizialmente, l’app ha avuto difficoltà a monetizzare, ma con il tempo si è dedicata sempre di più a diventare una destinazione per l’ecommerce, introducendo account dedicati ai business, costruendo integrazioni con Shopify e altre piattaforme e soprattutto lanciando la possibilità di pubblicizzare i pin, il nome con cui vengono definite le singole immagini di una collezione. Ad oggi, proprio la pubblicità rappresenta il 100% dei ricavi dell’azienda e Pinterest si autodefinisce “una piattaforma costruita per lo shopping”.
Gli ultimi prodotti confermano questa direzione. Pinterest ha annunciato che, d’ora in poi, tutti gli account business con un negozio registrato avranno accesso alle pubblicità localizzate. Tramite queste, un retailer potrà sfruttare l’indirizzo IP di un utente per proporre prodotti disponibili ad essere acquistati o spediti nelle sue vicinanze. La compagnia ha aggiunto anche nuove integrazioni con i media network di Kroger e Instacart negli Stati Uniti e pianifica di estenderle a più piattaforme in futuro. La novità più importante però sono forse le “Top of Search Ads”: i brand avranno ora la possibilità di comprare pubblicità direttamente tra i primi 10 pin di una ricerca, un’area dove Pinterest sostiene avvenga il 45% dei click degli utenti.
Pinterest insomma vuole affermarsi sempre di più come un gigante della pubblicità digitale, sulle orme degli altri grandi social media californiani: Facebook, Instagram, Snapchat e X. Se il fatturato delle due app di Meta rimane molto lontano, Pinterest è ormai alla coda di Snapchat e sembrerebbe aver già superato X. Il rischio però è che nel perseguire introiti pubblicitari, Pinterest possa perdere quello che attira i suoi fan. Nonostante l’azienda sostenga che “le pubblicità su Pinterest non si percepiscono come pubblicità” e che queste "arricchiscono effettivamente l’esperienza utente”, non è raro imbattersi in lamentele online che la sua app contenga ormai troppi prodotti sponsorizzati (ad esempio qui e qui).
Al momento Pinterest sta ottenendo risultati molto positivi: con una crescita del 17%, il secondo trimestre del 2025 è stato l’ottavo consecutivo in cui il fatturato della società è aumentato di più del 10% anno su anno. La sua leadership però dovrà stare attenta a bilanciare la ricerca di ricavi sempre maggiori con la preservazione della caratteristica che da sempre ha differenziato la sua app: la scoperta organica di nuovi prodotti e idee.

