Nell’articolo di due settimane fa, Ecommercia ha scritto di come Shopify stia sviluppando strumenti di intelligenza artificiale per rendere più semplice la creazione e gestione di negozi online. Pochi giorni prima, la compagnia canadese aveva annunciato anche una serie di importanti novità riguardanti le spedizioni. In questo caso, l’AI non c’entra, ma l’obiettivo rimane invariato: facilitare le vendite per i suoi commercianti. Con queste nuove funzionalità infatti, l’azienda si propone di rendere possibile la gestione di tutto ciò che ha a che fare con le spedizioni direttamente tramite la sua app o sito, senza mai dover ricorrere a software esterni.
Le novità riguardano innanzitutto un’integrazione più ampia con corrieri e servizi postali internazionali, come DHL e UPS. Tra gli italiani, sono già attivi Poste Italiane e BRT. Shopify ha poi rafforzato i collegamenti con alcuni dei principali operatori di logistica per conto terzi (3PL), tra cui Fulfillment by Amazon: ora la piattaforma è in grado di mostrarne i livelli di inventario. Per i venditori con volumi più alti arrivano due strumenti dedicati: la stampa di etichette in blocco fino a 250 ordini e liste di prelievo aggiornate, che riportano anche l’ubicazione dei prodotti in magazzino. Infine, Shopify introduce la possibilità di acquistare etichette DDP (Delivery Duty Paid, resa sdoganata) senza lasciare l’applicazione, sebbene per il momento questa opzione sia riservata solo ai commercianti statunitensi che utilizzano DHL Express o DHL Ecommerce.
Secondo i dati di BuiltWith, un sito che elenca le tecnologie tramite cui vengono sviluppati diversi siti internet, Shopify e WooCommerce sono le piattaforme più diffuse per lo sviluppo di negozi online. WooCommerce è un plugin di Wordpress, di gran lunga lo strumento più popolare per la creazione di siti internet in toto. Built With elenca circa 6.2 milioni di siti attualmente live che utilizzano almeno una parte delle sue funzionalità, leggermente al di sopra dei 6.1 milioni di Shopify. Quando però si conteggiano solo quei siti che usano anche il checkout di WooCommerce, cioè lo strumento che più propriamente identifica il sito come un negozio, Shopify appare in netto vantaggio. Altri attori come Adobe Commerce (il nuovo nome di Magento), BigCommerce e PrestaShop sono molto staccati.

Fonte: builtwith.com
Le ultime novità sulle spedizioni rafforzano ulteriormente la posizione di Shopify. Dove questa si integra nativamente con 19 servizi, consentendo di stampare le rispettive etichette di spedizione e l’accesso a tariffe agevolate, Adobe Commerce lo fa con quattro, Woo Commerce con tre e Big Commerce neanche con uno (nessuno tra questi ad esempio, integra Poste Italiane e BRT). Similmente, Shopify mantiene il primato in termini di 3PL integrati.
Far arrivare i prodotti ai consumatori nel modo più veloce, sicuro ed economico possibile è da sempre una delle aree più spinose per i venditori. Non è detto che le nuove funzionalità bastino da sole a convincere nuovi clienti, ma unite a tutto quello che l’azienda sta facendo per semplificare le vendite online, come i già citati strumenti AI e l’ampliamento dei servizi di pagamento, mostrano che Shopify sta accelerando. Il futuro dirà se i competitor sapranno colmare il gap o se il 2025 si rivelerà l’anno in cui la compagnia canadese ha inesorabilmente staccato ogni contendente.