Riferendosi al successo di Temu, l’articolo di Ecommercia dello scorso 11 maggio si concludeva così: “Amazon si è vista costretta a lanciare il servizio Amazon Haul negli Stati Uniti e in Regno Unito, replicando il modello di offerte a bassissimi prezzi con lunghi tempi di consegna… se il prezzo e i servizi sono quelli giusti, la velocità di consegna può passare in secondo piano.” Cinque mesi dopo, la versione beta di Haul è arrivata anche in Italia, Francia e Spagna, dopo che era già stata introdotta in Germania a giugno.
Amazon Haul offre una selezione di prodotti in diverse categorie, tutti a meno di 20 euro. È possibile accedere al servizio direttamente tramite il sito o app di Amazon usando le stesse credenziali per il login. Anche la garanzia sui prodotti rimane invariata. L’esperienza di ricerca, acquisto e il carrello invece sono separati. Questo consente ad Amazon di offrire la consegna gratuita sugli ordini Haul a partire dai 15 euro e di applicare sconti per acquisti superiori ai 30 (-5%) e ai 50 (-10%). Le altre due grandi differenze riguardano i resi, che rimangono gratuiti, ma solo fino a quindici giorni dalla data di consegna rispetto ai canonici trenta, e soprattutto i tempi di spedizione: avere un account Prime non sarà rilevante per Haul, la consegna dei prodotti è sempre prevista fino a due settimane dall’ordine.
Il lancio di Haul in Europa è segno di una qualche preoccupazione di Amazon nei confronti della rapida ascesa di Temu. È vero che, secondo i dati di ECDB, la presenza dell’azienda di Jeff Bezos può fungere da deterrente parziale rispetto alla marketplace cinese: ad esclusione dell’Austria infatti, Temu non si classifica nella top tre delle destinazioni ecommerce per ricavi in tutti i paesi europei dove operano entrambe. La controllata di PDD Holdings però ha registrato ovunque crescite da capogiro, incluso un + 285% nel 2024 in Germania, il secondo mercato di Amazon dopo gli Stati Uniti per volume d’affari. Inoltre arriva spesso sul podio nelle nazioni dove Amazon non è presente e, in Finlandia e Slovenia, è addirittura prima.
Allo stesso tempo però, sarebbe erroneo pensare che Amazon sia eccessivamente interessata ad imporsi con il modello ultra low cost. La sua strategia primaria rimane chiaramente incentrata sulla supremazia logistica, la velocità dei tempi di consegna e la crescita degli iscritti Prime. Inoltre, Temu gode di un vantaggio difficilmente colmabile in questo settore, grazie alla sua rete di approvvigionamento capillare in Cina. Non a caso, mentre il CEO dell’azienda americana, Andy Jassy, non manca occasione per ribadire novità e aggiornamenti riguardanti la loro rete di distribuzione, Amazon Haul, dopo il lancio dello scorso anno, non ha ricevuto neanche una menzione nelle conferenze con gli analisti del primo e secondo trimestre del 2025.
In generale è più probabile quindi che Amazon si sia resa conto, proprio grazie a Temu, delle potenzialità di espansione offerte dallo spazio low cost e non voglia lasciare campo libero alle aziende cinesi. Inoltre, la compagnia di Seattle sa di poter contare su almeno un vantaggio rispetto a quest’ultime in occidente: la fiducia e garanzia offerte dal suo brand. Infine, è possibile che Amazon stia anche seguendo attentamente i dibattiti regolatori riguardanti Temu e Shein nell’Unione Europea e valutando la possibilità che queste si trovino costrette ad alterare il loro modello di business ed aumentare i prezzi, similmente a quanto avvenuto negli Stati Uniti dopo l’abolizione del de minimis. Questo rappresenterebbe un'occasione per Amazon, che con Haul sarebbe già pronta, almeno in parte, a subentrare negli spazi lasciati liberi dalla concorrenza.

